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ATS ha ottenuto l'appalto per la progettazione e costruzione del trattamento fumi del termovalorizzatore di Rennes (Francia)

A Rennes, le 144.000 tonnellate di rifiuti che l'impianto di valorizzazione energetica di Villejean riceve ogni anno scaldano l'equivalente di 20.000 abitazioni del quartiere…

L'Unità de Valorizzazione Energetica di Villejean (UVE) è stata realizzata nel 1968. Oggi, malgrado delle buone performance, alcune apparecchiature arrivano a "fine vita". L'evoluzione delle tecnologie, accoppiata a una volontà di ottimizzare la performance energetica e ambientale delle apparecchiature, hanno portato Rennes Métropole a riflettere su un progetto di modernizzazione dell'impianto. Nell'ambito di questo progetto ATS è responsabile della progettazione e realizzazione del nuovo trattamento fumi per le due linee di valorizzazione rifiuti.



Vista aerea dell'impianto esistente 

 

I rifiuti arrivano via camion da tutta la metropoli e dai comini vicini: ogni giorno, i rifiuti solidi urbani e gli ingombranti non riciclabili sono riversati in una fossa immensa da 5.500 m³ dell’Unità di Valorizzazione Energetica (UVE) di Villejean.

Dalla sala di controllo, con vista sulla fossa, un operatore azione un carroponte per miscelare al meglio i rifiuti: « questo permette di ottenere una miscela più stabile possibile, al fine di avere un'energia migliore » , spiega Nathalie Gaillard, responsabile del servizio Impianti e filiera del trattamento rifiuti, a Rennes métropole.

 

I rifiuto sono quindi introdotti nei forni, « portati a circa 1.000 gradi ». Due linee di forno-caldaia di una trentina di metri d'altezza, che bruciano ciascuno cinque tonnellate di rifiuti ora. Ma le stesse datano 1968, anno della construzione dell'impianto, e « sono sature. La terza linea, datata 1995, tratta 8 tonnellate di rifiuti ora, prosegue Nathalie Gaillard. Più moderna, permette di recuperare una maggiore quantità di energia. »



 


Vi è quindi la fase di « valorizzazione »  : la temperatura dei fumi riscalda l’acqua di uno scambiatore di calore che permette anche di alimentare con acqua calda la rete di teleriscaldamento che asserve le abitazione dei quartieri di Villejean e Beauregard. Con la modernizzazione dell'impianto prevista nel 2022-23, le due linee più vecchie saranno sostituite con una linea più performante. « Si tratteranno sempre 18 tonnellate di rifiuti ora, il tutto ottenendo una miglior performance di rendimento energetico. » Corrispondenti a qualche migliaio di case supplementari riscaldate in questo modo…

 

« Si misurano anche gli inquinanti in continuo, al fine di reagire immediatamente a qualunque sforamento » , spiega Nathalie Gaillard. Degli schermi collegati a dei computer mostrano i dati in sala di controllo, da cui gli operatori seguono gli andamenti. Al minimo sforamento, « si aumenta l'iniezione dei reagenti, (ad oggi latte di calce, in futuro bicarbonato) all'interno del trattamento fumi, per neutralizzare gli inquinanti acidi » .

Le sonde sono installate lungo le tre canne delle ciminiere : ve n'è una per ogni forno, per sapere cosa fermare in caso di problemi. » Ma anche se « noi abbiamo una autorizzazione a 60 h/anno di sforamenti, il contratto firmato con Rennes métropole non ci autorizza a più di 20. »

Tutti i dati raccolti sono trasmessi in parallelo alla Direction Régionale de l’Environnement, de l’Aménagement et du Logement (Dreal), 24 h/24. « Noi siamo sotto alle norme autorizzate per l'emissione di inquinanti, grazie alla messa in conformità dell'anno 2005, dove 20 milioni di euro sono stati investiti. Ma ad oggi noi abbiamo l'impianto più vecchio in Francia e occorre modernizzarlo », stima Nathalie Gaillard. « Sono stati ormai raggiunti i limiti di quanto riparabile, conferma Jean-Yves Doaré, direttore del sito. Alcune parti delle nostre apparecchiature non sono più fabbricate e siamo in difficoltà a trovare operai in grado di ripararli… »



Schema del nuovo impianto di trattamento fumi

 

Con la modernizzazione dell'impianto, la parte di trattamento fumi sarà sostituita con un trattamento a secco che "anticiperà la regolamentazione futura". Visto che attualmente i requisiti di emissione di ossidi di azoto richiedono emissioni inferiori ai 200 mg/Nm3, mentre per quanto riguarda l'inceneritore di Villejean verranno garantite emissioni inferiori a 80 mg/Nm3 a seguito dell'intervento di ATS. 

Ma il livello di NOx non sarà il solo punto forte del nuovo impianto di trattamento fumi: tutti gli inquinanti infatti resteranno al di sotto dei valori inforiori dati dal nuovo BREF di incenerimento, questo permetterà al termovalorizzatore di Villejean di avere delle performance energetiche ed ambientali a livello dei migliori impianti europei.